Un giorno a roma per innamorarsi - Mark Lamprell

Buongiorno geeks, oggi vi parlo del libro che ho letto in questi giorni: Un giorno a Roma per innamorarsi di Mark Lamprell.
Devo dire che dopo la mia ultima lettura questo romanzo è stato una boccata d'aria fresca, mi ci voleva proprio qualcosa di leggero.
detto ciò, vi lascio alla recensione. 




Titolo: Un giorno a Roma per innamorarsi
Titolo Originale: The Lovers' Guide to Rome
Autore: Mark Lamprell
Genere: Fiction, Romanzo Rosa
Casa Editrice: Bookme (DeAgostini) 
Pagine: 314
Data di Pubblicazione: 8 Novembre 2016
Prezzo di Copertina: EUR 14.90/12.66 (rilegato), EUR 2.99 (kindle)
Voto: 7.5



Trama
«Voglio che tu ti conceda qualcosa di unico e indimenticabile.»
E cosa c'è di più unico di una dolcissima, improvvisata "vacanza romana"? Alice, studentessa americana affamata di arte e bellezza, non ci pensa due volte a seguire il consiglio del suo professore: alla vigilia del fidanzamento con l'uomo perfetto, parte per la Città Eterna con la voglia di vivere e osare che le ribolle nel sangue.
L'anziana Constance, intanto, è in città per disperdere le ceneri dell'amato marito dal Ponte Sant'Angelo, dove tutto - segreti compresi - ebbe inizio più di quarant'anni fa.
Meg e Alec, infine, facoltosa coppia residente a Los Angeles, sono a Roma per un capriccio di lei, disposta a tutto pur di rintracciare un artigiano dal talento inimitabile.
Ma le torbide acque del Tevere riportano a galla antichi ricordi e verità troppo a lungo sepolte. Tra equivoci, imprevisti, amori che sbocciano ed altri che sembrano giunti al capolinea, riuscirà il destino a mescolare le carte e riaprire i giochi del cuore?
Sei personaggi, tre storie solo apparentemente distanti, collidono e si intrecciano nella città più bella del mondo. 
Perché le vie dell'amore sono infinite.
E portano tutte a Roma.



Recensione
Cari geeks, quanta freschezza. Questo libro è probabilmente la cosa più piacevole che io abbia mai letto. Anche nei punti in cui ti porta a riflettere su alcuni aspetti delle relazioni e dell'amore, lo fa con leggerezza. L'Amore è il protagonista indiscusso di questo romanzo, e ne è in un certo senso anche il narratore. Sì, perché la storia dei nostri sei protagonisti ce la racconta un genius loci, spirito del luogo, che nel nostro caso particolare è il Genio dell'Amore, che dirige e tira le fila dell'intero spettacolo.
Come potrete intuire, il compito del nostro simpaticissimo Genio è quello di far sbocciare l'amore a Roma e di unire o riunire anime gemelle. 
«Lasciate che vi parli di Roma, la mia amatissima Roma, così antica da essere chiamata eterna, la città che è sempre stata e sempre sarà. [...] Il mondo moderno mi ha dimenticato, ma gli antichi mi conoscevano come genius loci, lo spirito del luogo, il cui compito è ispirare e mettere alla prova quelli che in che luogo si trovano. [...] Io sono, per essere precisi, un Genio dell'Amore. Se vi va, venite con me e osservate il mio operato. Primo passo: radunare i nostri protagonisti. Prima fermata, i quattro angoli del mondo...»

I punti di vista sulle tre coppie si alternano in modo da darci piccole dosi di ogni storia per poi passare alla successiva lasciandoci sempre con la curiosità di sapere cosa succede dopo.
Purtroppo, a mio parere, questo alternarsi fa sì che la storia ci metta un po' a ingranare, poiché la naturale "lentezza" iniziale di ogni libro quando si stanno ancora conoscendo i personaggi e le loro storie, qui è moltiplicata per tre. Ma ciò diventa un vantaggio nella seconda metà, in cui tutte le storie hanno raggiunto i loro punti cruciali e quel continuo vai e vieni non faceva altro che mettermi voglia di continuare a leggere per scoprire come andava a finire. Ovviamente anche la soddisfazione finale è tripla avendo vissuto non una, ma tre coppie.

Passiamo ai personaggi.
Per prima conosciamo Alice, una newyorkese studentessa universitaria di belle arti, che da sempre costituisce l'anello debole della facoltosa famiglia. Alice vede il mondo in modo diverso dal nostro, ha infatti sin da piccola un talento per i colori, dei quali riconosce ogni minima sfumatura. Si reca a Roma dopo l'invito del suo professore a usare quest'estate per fare "qualcosa di woooh!", che possa aiutarla a trovare l'ispirazione. Una volta arrivata decide di lasciarsi alle spalle la Vecchia Alice, tutta razionalità, e di lasciarsi andare ad una Nuova Alice, sfrontata e pronta a tutto. Secondo il programma dovrebbe fermarsi lì solo un giorno, per poi raggiungere il suo fidanzato e futuro marito a Firenze, dove compreranno l'anello di fidanzamento. Ma il Genio ha in mente qualcos'altro per lei.
Subito dopo conosciamo Lizzie e Constance, due vecchiette londinesi rispettivamente sorella e moglie di Henry, che le ha lasciate con la richiesta che sue ceneri venissero gettate nel Tevere da Ponte Sant'Angelo, il luogo in cui lui e Constance si erano incontrati per la prima volta. Ma Roma riporta alla mente della vedova dubbi e ricordi che la tormentano, i primi da decenni, i secondi dalla morte dell'amore della sua vita, e ciò le rende sempre più difficile portare a termine il suo compito. 
L'ultima coppia che ci viene presentata è quella formata da Meg e Alec, sposati da diciotto anni. Lei una blogger di successo, lui l'amministratore delegato di un'azienda famosa (insomma, i soldi non gli mancano). Vanno a Roma per quella che lei chiama "Missione". Meg sta ristrutturando la loro casa e frugando tra scatoloni ha trovato una piastrella blu della quale si è innamora che proviene da una bottega romana. Quindi è partita alla volta della Città Eterna alla ricerca dell'artigiano che l'ha creata, trascinando con sé il marito, tutt'altro che entusiasta riguardo al progetto. Anzi, il vero motivo per cui ha accettato di seguire la moglie, è la speranza che, tornando nella città in cui andarono in luna di miele, tra loro possa tornare la passione di un tempo, ormai svanita. Il nostro caro spirito però aggiunge danno al danno, facendo incontrare ad Alec qualcuno di cui ci mette poco ad invaghirsi, e che da subito si mostra ben interessato a lui.
«Roma... Proprio quando pensi di aver finito con lei, scopri che lei non ha finito con te»
La coppia Meg-Alec è quella che mi ha intrigata di più, perché fino all'ultimo non riuscivo a capire se il Genio li avesse portati lì per far rifiorire l'amore tra loro due o per far trovare a lui il vero amore.
Lizzie e Constance mi hanno fatto tanta tenerezza, e mi hanno fatto sperare di avere anch'io un'amicizia sincera che duri così tanto. Dolcissime le scene in cui Constance immagina di vedere Henry in carne ossa.
Di Alice e del suo lui ho apprezzato la coerenza che non viene mai a mancare. Lei cerca di fare sempre, anche se controvoglia, la cosa "giusta", e lui fa tutto ciò che è in suo potere per tenerla stretta a sé.
Queste tre coppie hanno in comune più della meta dei loro viaggi, le loro storie sono intrecciate e da cosa lo intuiremo e ne avremo la conferma più avanti. Ma c'è qualcosa che va oltre, e che io non avevo neanche lontanamente pensato, che mi ha davvero sorpresa.

Ci troviamo di fronte all'amore nei suoi stadi principali che ora che ci penso sono precisamente quelli che Alice ha scolpito e mostrato al fantomatico professore, ovvero l'amore giovanile, fresco, passionale, coinvolgente; quello ormai cresciuto, adulto, abituale e/o stanco, che va avanti per forze perlopiù esterne all'amore stesso; e quello finito, quello disperato, fatto di ricordi e che si vive da soli.
«Avvertì il peso di Alice contro il proprio corpo. Lei espirò. Lui la inspirò. Quella notte non avrebbe chiuso gli occhi. Non si sarebbe perso neanche un momento, l'unico uomo vivo in uno scintillante giardino di morti, con la bellezza tra le braccia.»
Una cosa che ho assolutamente amato di questo romanzo è che di ogni personaggio viene raccontato qualcosa. Grazie all'onniscenza del nostro narratore conosciamo in breve le storie di chiunque si trovi nel cammino dei protagonisti, dai tassisti ai proprietari degli alberghi ai bottegai e così via. Questa cosa mi ha fatta davvero impazzire, soprattutto perché viene estesa anche ai luoghi. Ponti, chiese, monumenti di Roma per chi ha letto questo romanzo non hanno più segreti, ed è sorprendente la capacità e la fantasia che Lamprell ha avuto nel collegare questi luoghi al racconto e ai personaggi.
Un contro, che però lascia il tempo che trova, è la descrizione fin troppo dettagliata di alcuni edifici, sicuramente dovuta al fatto che l'autore si trovasse in quei posti mentre scriveva. Penso che ad un certo punto si sia reso conto che non stava scrivendo un libro di storia dell'arte quanto sono simpatica e si è dato un regolata, concentrandosi più sulla storia che sull'architettura, avendo come grandioso risultato quello che vi ho descritto prima.
Ho trovato il Genio davvero simpatico e spesso  accadono cose di fronte alle quali non puoi non scoppiare a ridere sia anche per l'imbarazzo, a volte ho riso tanto da farmi sentire da persone dall'altra parte della casa.
Ultima cosa, mi piace un sacco il fatto che all'inizio di ogni capitolo ci sia una citazione inerente ad esso, prima di iniziare a leggere cercavo di capire da sola cosa sarebbe successo tramite la citazione.

Ve lo consiglio se state passando un brutto periodo (tira un sacco su), se uscite da una lettura un po' pesante o se semplicemente avete voglia di qualcosa di leggero.
E voi l'avete letto?
Un bacio.


-Lillina




Autore
Mark Lamprell, nato nell'estate del 1958, è un autore e sceneggiatore australiano di
fama internazionale. Ha ottenuto una candidatura per il premio AACTA alla miglior sceneggiatura originale.
E' perdutamente innamorato di Roma, tanto da ambientare diversi suoi romanzi nella Città Eterna. Ha scritto Un giorno a Roma per innamorarsi  «all'aperto, nelle piazze, lungo le strade e negli angoli più suggestivi della città».

Commenti

  1. C'è anche il formato con la copertina flessibile?

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    Risposte
    1. Purtroppo che io sappia no, solo copertina rigida o formato kindle .

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