The Treatment - Suzanne Young
Buonasera Geeks! Stasera ho per voi la recensione di The Treatment di Suzanne Young, ultimo capitolo della duologia che forma insieme a The Program. Quest'ultimo, come avete potuto notare, mi è piaciuto tantissimo, quindi aspettative alle stelle per il capitolo conclusivo. Soddisfatte o deluse? scopritelo leggendo.
Titolo: The Treatment
Autrice: Suzanne Young
Genere: Romanzo Distopico; Young Adult
Casa Editrice: De Agostini
Pagine: 384
Data di Pubblicazione: 7 Giugno 2016
Prezzo di copertina: EUR 14.90 (rilegato) EUR 6.99 (kindle)
Voto: 7.75
La Serie
#0.5 The Remedy (inedito in Italia)
#0.6 The Epidemic (inedito in Italia)
#2 The Treatment
#2.5 The Recovery (solo in e-book)
#3 The Adjustament
#4 The Complication
Trama
Sono passate settimane da quando Sloane è stata dimessa dal Programma, il progetto sperimentale che obbliga gli adolescenti a rischio di depressione alla rimozione dei ricordi, eppure è ancora sotto stretta osservazione. Nonostante abbia dimenticato intere parti del suo passato, il cuore l’ha spinta di nuovo tra le braccia di James, il ragazzo che ha sempre amato. In questo modo, però, ha scoperchiato una scatola che avrebbe dovuto rimanere sigillata, mettendo in pericolo la validità stessa della terapia a cui entrambi sono stati sottoposti. Ma il Programma non può permettersi di fallire e dà il via a una caccia serrata. In fuga dagli stessi uomini che li hanno internati, Sloane e James non possono fare altro che unirsi a un gruppo di ribelli che
vuole scardinare l’impalcatura di segreti e bugie su cui si fonda il Programma. Riuscirci, però, è tutt’altro che semplice. Soprattutto perché l’unico indizio a disposizione è la pillola arancione che Michael Realm – il solo amico che Sloane aveva nel Programma – le ha lasciato prima di scomparire nel nulla. L’antidoto in grado di ripristinare i ricordi persi. La Cura su cui tutti vorrebbero mettere le mani.
Recensione
Recensione
Care Geek, sono confusa.
Ero impazientissima di leggere questo libro, che è indispensabile dato che il primo della duologia finisce come in mezzo al racconto, completamente in aria.
Abbiamo lasciato Sloane e James fuggitivi, dopo essere venuti a conoscenza di un gruppo di ribelli che combattono il Programma, cercando di mostrare quest'ultimo alla popolazione per ciò che è davvero.
Se in "The Program" il tema principale era il suicidio, in "The Treatment" tutto gira attorno alla Cura.
«Micheal voleva che ti dessi un'altra cosa.» Toglie dalla tasca del cappotto una bustina di plastica e me la porge. La prendo e ci guardo dentro. Contiene una pillola arancione. «Serve a recuperare i ricordi perduti» mi spiega.
Prima di sparire, Realm, si è assicurato che Sloane ricevesse un dono, appunto, la Cura. L'unico rimedio al Programma: una pillola che restituisce i ricordi che sono stati cancellati e protegge il cervello da eventuali terapie future. Ma Sloane non ha intenzione di prenderla se la stessa possibilità non viene data anche a James, non vuole essere l'unica a ricordare. Quindi i due decidono di tenerla nascosta, (e fanno bene, perché su quella pillola tutti vorrebbero mettere le mani) e vedere più avanti cosa farne.
Come ho già detto questo libro mi ha confusa, non riesco a decidere se mi sia piaciuto o meno. Il romanzo si divide, come il primo in tre parti. Nella prima, caratterizzata dalla continua fuga dei ribelli da una "Casa Sicura" all'altra, conosciamo due nuovi personaggi che accompagneranno i nostri protagonisti in tutta la loro avventura: Cas e Dallas. Quest'ultima sin dall'inizio avrà un atteggiamento ostile nei confronti di Sloane, e spesso la troverete fastidiosamente antipatica, ma conoscendola inizierete ad apprezzarla, come ho fatto io.
Nella seconda parte avremo una visita inaspettata (non vi dico da parte di chi per evitare spoiler) che ci aiuterà a fare chiarezza sulla nascita e sull'attuale stato del Programma. Vi ricordate il ragazzo che aveva detto a Sloane che l'epidemia si stava allargando? Aveva ragione, e il Programma rischia di perdere la buona reputazione che ha fin'ora guadagnato. La soluzione che è stata trovata a tutto ciò è il ricovero coatto: tutti i ragazzi tra i 13 e i 18 anni, verranno internati, per prevenire la malattia.
C'è un piccolo particolare però, che prelude al suo fallimento...
Nella terza e ultima parte invece ci sono talmente tante scoperte e colpi di scena che non potrei parlarvene senza fare spoiler colossali.
Se dovessi parlare in generale di "The Treatment" direi che, sebbene ci siano state anche delle scene coinvolgenti ed emozionanti, mi ha spesso annoiata. Come ho già detto prima, un sequel era necessario, ma a volte avevo come l'impressione che l'autrice stesse solo "allungando il brodo", mi è sembrato un po' forzato, ecco.
Avrei preferito un unico libro, con anche 600 pagine, che però comprendesse un finale.
Vi lascio anche oggi con una domanda.
Sloane ha deciso di abbandonare il passato e vivere nel presente. Tu l'avresti presa quella pillola?
L'autrice
C'è un piccolo particolare però, che prelude al suo fallimento...
«Lei è la dimostrazione perfetta del perché il Programma non può funzionare davvero. La sua personalità la spinge a lottare per ciò in cui crede, per ciò che ama. Il Programma è destinato a fallire perché può resettare la memoria, ma non può alterare la personalità. Siete spinti a ripetere gli stessi comportamenti, e quindi a correre gli stessi rischi e a commettere gli stessi errori.»Sempre qui scopriremo molti dettagli sulla vita passata di Realm e, fidatevi, lo odierete. Eppure il contrasto tra ciò che ha è stato capace di fare e il modo in cui è adesso, il modo in cui ama Sloane, suscita in me emozioni tanto contrastanti, che non posso non amarlo. Posso definirlo il mio personaggio preferito della serie.
Nella terza e ultima parte invece ci sono talmente tante scoperte e colpi di scena che non potrei parlarvene senza fare spoiler colossali.
«Noi esseri umani siamo creature maligne, e quello che non capiamo lo manipoliamo fino a distruggerlo.»In questo romanzo si conferma lo stile della Young, tremendamente realistico in tutti gli aspetti e le situazioni della storia. Anche il ritmo si rivela lo stesso del primo romanzo della serie, ovvero lento inizialmente, regolare nella parte centrale, e assurdamente veloce nell'ultimo centinaio di pagine.
Se dovessi parlare in generale di "The Treatment" direi che, sebbene ci siano state anche delle scene coinvolgenti ed emozionanti, mi ha spesso annoiata. Come ho già detto prima, un sequel era necessario, ma a volte avevo come l'impressione che l'autrice stesse solo "allungando il brodo", mi è sembrato un po' forzato, ecco.
Avrei preferito un unico libro, con anche 600 pagine, che però comprendesse un finale.
Vi lascio anche oggi con una domanda.
Sloane ha deciso di abbandonare il passato e vivere nel presente. Tu l'avresti presa quella pillola?
"E se per ricordare il tuo passato dovessi mettere in pericolo tutto il tuo futuro?"
-Lillina
L'autrice
Suzanne Young è nata a Utica, New York, e si è trasferita in Arizona per esaudire il suo desiderio: non morire di freddo!
Insegna inglese nelle scuole superiori. Quando non è impegnata a scrivere romanzi, colleziona ricordi da cui trarre ispirazione per le sue storie. Oltre The Treatment, che conclude la duologia iniziata con The Program, la serie si arricchisce di un racconto inedito, The Recovery, disponibile online.
Insegna inglese nelle scuole superiori. Quando non è impegnata a scrivere romanzi, colleziona ricordi da cui trarre ispirazione per le sue storie. Oltre The Treatment, che conclude la duologia iniziata con The Program, la serie si arricchisce di un racconto inedito, The Recovery, disponibile online.
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